Stress da COVID …. 6 & co

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Crescendo, la vita sociale diventa sempre più importante, le interazioni sociali sono indispensabili per capire quale sia il proprio posto.

Mentre l’ isolamento sociale ha prodotto disturbi psicosomatici non indifferenti come per esempio i disturbi d’ansia che causano sintomi come la sensazione di mancanza d’aria e vari disturbi del sonno, come la difficoltà di addormentamento e la difficoltà di risveglio per iniziare a seguire le lezioni a distanza al mattino, una specie di «jet lag domestico», allo stesso tempo il periodo di lockdown può aver avuto dei lati positivi su alcuni ragazzi.

Per quelli che subivano bullismo, la chiusura delle scuole potrebbe essere stata positiva, persino molti casi problematici hanno migliorato le proprie prestazioni scolastiche durante i mesi passati a casa.
Non si può generalizzare, ma non si deve neanche pensare che il lockdown sia stato un trauma insormontabile.

In generale bambini e ragazzi hanno la capacità di guardare oltre, di riprendersi dalle situazioni difficili più in fretta rispetto agli adulti e considerando che, anche se lungo, il periodo delle restrizioni alla vita sociale, riusciranno a superarne i disagi. Per molti preadolescenti e adolescenti poi, nonostante la tristezza dovuta al non poter vedere gli amici, condurre una vita sociale al di fuori della famiglia di per sé é più semplice, grazie agli smartphone.

Mentre per alcuni ragazzi non ha presentato particolari problemi per altri il  confinamento è stato e continua a essere particolarmente duro. Sono quelli nelle cui famiglie ancor prima dell’ epidemia  c’erano situazioni problematiche di violenze domestiche, ma anche solo di disagio socio economico . Per questi spesso la scuola rappresenta un “isola  felice” dove sentirsi protetti e liberi di potersi lasciare andare e poter esprimere  la propria personalità . Il confinamento è diventato per questi una trappola di violenza e soprusi dalla quale ne usciranno devastati e avranno bisogno di tutti noi per riconquistare un minimo di stabilità emotiva e sicurezza.

Un’ altra fascia di bimbi che  subisce il disagio  per le restrizioni sono i bambini e i  ragazzi con disabilità o problemi del neurosviluppo. 
Il problema in questo caso oltre a essere legato agli scambi sociali con i coetanei, e al fatto che tutto il peso delle cure ricade  sui genitori è legato anche all’impossibilità di ricevere in alcuni momenti cure specialistiche, come quelle di fisioterapia, logopedia o terapia in piscina.

Cosa fare restando in casa quando fuori abbiamo un mondo a portata di mano ?

Fermiamoci un attimo e pensiamo che potrebbe essere un tempo che ci  viene regalato, del quale si può approfittare per godere della presenza dei nostri cari e scoprirli in una quotidianità inusuale.

A.Q.

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